Paesaggio

Paesaggio di Aslan D'Abro Pagratide

Aslan D'Abro Pagratide

(Smirne 1848 - Napoli 1928)

Armeno, proveniente da una famiglia di nobili origini insediatasi a Napoli già nel Seicento, ricevette la sua prima educazione scolastica e artistica a Londra. Trasferitosi a Napoli, nella villa di famiglia a Posillipo, e appassionato di pittura, frequentò l'atelier di Domenico Morelli con Camillo Miola, Edoardo Tofano e Paolo Vetri. I suoi dipinti (paesaggi, ritratti e quadri di ambientazione storica) furono esposti nelle mostre organizzate dalla “Salvator Rosa” sin dal 1873, quando l’artista presentò “L’alba”, “All’apprestarsi dell’uragano” e “La calma”. La critica contemporanea sembrò ignorarlo inizialmente, ma i colleghi dimostrarono di apprezzare i suoi studi sulla variazione luce nel paesaggio. Frutto di questi fu l’acquerello “Effetto di sole su una roccia”, presentato alla Promotrice del 1874 e acquistato dall’artista Achille Carrillo (un promettente avvocato che l’amore per la pittura strappò alla Legge). Anche il francese Bonnat fu acquirente di un’opera di Aslan d’Abro. Fra il 1873 e il 1917, l’artista armeno, anzi il “principe-artista”, partecipò a mostre in varie città italiane e straniere. All’Esposizione nazionale di Napoli del 1877 presentò un quadro di soggetto storico, “Funus indictivim”, raffigurante il funerale di un console romano presso Miseno. Fu autore anche di un ritratto del duca Francesco Prato di Maddaloni e di un acquerello eseguito in un soggiorno in Inghilterra, ispirato alla camera in cui nacque Shakespeare, a Stratford upon Avon, il distretto inglese del Warwickshire. Alla “Promotrice” del 1892 espose tre studi sul verde, uno dei quali aveva per tema Posillipo.

Attivo benefattore, secondo il costume dei nobili del tempo, fondò l’asilo infantile “Regina Margherita” che finanziò anche con la vendita di alcune sue opere. Vicepresidente, nel 1900, dell’Esposizione Internazionale di Parigi, fu professore onorario dell’Istituto di Belle Arti di Napoli e per 18 anni presidente del Museo Artistico Industriale. Morì a 80 anni, nel 1928. La Giunta comunale di Napoli gli conferì la cittadinanza onoraria.